LA PROFFERTA PELOSA BLANDITA DELLA "ASSUNZIONE" COME DIRIGENTE AL MINISTERO DI GIUSTIZIA e la risposta: "A Socrate, l'ennesima coppa, tempestata di gemme, orlata di miele e contenente l'ultimo veleno insidioso, incolore ed insapore"
LA PROFFERTA PELOSA BLANDITA DELLA "ASSUNZIONE"
COME DIRIGENTE AL MINISTERO DI GIUSTIZIA e la risposta:
"A Socrate, più sano e vegeto che mai, l'ennesima coppa,
tempestata di gemme, orlata di miele e contenente l'ultimo veleno
insidioso, incolore ed insapore"
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Il sei gennaio del 2014, inviato dal Sottosegretario "permanente" al Ministero della Giustizia, magistrato fuori ruolo COSIMO FERRI (attuale sottosegretario nonostante il cambio dei Ministri sino ad oggi), perviene al dott. Paolo Ferraro l'sms che segue.
Una ventina di giorni prima, sotto il Natale 2013 (fintamente ed astutamente, per quanto è concesso ad una persona leale), avevo aderito all'approccio da me stimolato, e passato una ora interessante al Ministero, ma prima sotto la Camera dei deputati dove l'autista del "sottosegretario" attendeva Cosimo Ferri, impegnato a illustrare un disegno di legge, credo si trattasse del disegno di legge sulla "depenalizzazione", tanto cara ai fautori del "diritto penale minimo", la cui ulteriore matrice coperta protocollare da SAVI mi sarebbe stata chiara solo dopo aver letto il testo dei "Protocolli dei Savi anziani di Sion". (Alla commissione ministeriale per la depenalizzazione mi risulta , salvo errori, che partecipano/hanno partecipato sia Giuseppe Corasaniti che Paolo Cendon).
L'incontro, utile ovviamente a capire cosa si ordisse, verteva sulla impossibilità di lasciare in quella situazione un uomo del mio "valore" e sulla necessità, diceva Ferri. di risolvere la questione.
Ero stato anche invitato via sms prima di Natale all'incontro per gli auguri festivi (rinfresco di saluto) tra i magistrati di M.I, tramite un candidato magistrato alle elezioni del nuovo CSM, che non conoscevo e chiaramente sollecitato da Ferri, il solo ad avere il mio cellulare , . .
Lì capii meglio che molto più di qualcosa non quadrava (un magistrato della Procura di Roma, personaggio sgradevole, untuoso, e militaresco alla sotto ufficiale maniera nei comportamenti, inferocito dentro ma esteriormente simulatamente calmo, interloquì "tu che ci fai qui" .. sibilando poi, attento a non farsi sentire: " .. troppe denunce troppi esposti", e due membri del CSM venuti sul tardi, che avevano partecipato alla mia dispensa - l'uno votando e il traditore Angelantonio Racanelli astenendosi, sol perchè della Procura di Roma, divennero rossi in viso e cupi, appena mi notarono).
Val la pena di ricordare, con l'occasione, che un anno prima, mentre tramavano a mia insaputa per la mia distruzione civile e neanche sapevo della mia "dispensa per inettitudine", tra capo e collo al CSM era piovuta la mia istanza di aspettativa per "presentazione alle elezioni del 2013" e, visto quello che era in pentola, alla doccia fredda avevano risposto facendo firmare di corsa il decreto di dispensa dal servizio dal Ministro dell'epoca ....
Curava la sincronia estrema e la corsa a tempo, con altissima probabilità il vice capo di Gabinetto Filippo Vitello ... cui avevo appositamente telefonato il 24 gennaio 2011 per evidenziare il suo ruolo nelle vicende del 2009
Sette gennaio 2013 ore 18 e 24 c.a. udienza plenaria straordinaria del CSM :
Questa era la voce di Racanelli, nella seduta straordinaria pomeridiana del CSM 7 gennaio 2013: "Paolo Ferraro non fa
parte dell'ordinamento giudiziario" ed il " va bene" del vicepresidente del CSM Michele Vietti ...
II. LA DESTINAZIONE "BLANDITA" A DIRIGENTE AMMINISTRATIVO NEL MINISTERO DI GIUSTIZIA.
Nel gennaio 2014, invece, qualcosa di traverso bolliva in pentola e puntualmente ... emerse .. a suo tempo.
Torniamo indietro per un attimo: il 3 marzo 2013 "cautelativamente" avevo immesso nel quadro globale una richiesta di avvalermi di un "istituto" esistente. Non che ne avessi intenzione ma "tastavo il polso": l'istituto prevede la assunzione di magistrati dispensati come dirigenti amministrativi al Ministero.
La legge dice che doveva subito essere accolta la domanda ed istruita e, puntualmente, come immaginavo e volevo comprovare, non era avvenuto questo.
Avevano "optato" a mia insaputa per la morte civile, il tentativo di nomina di un amministratore di sostegno e poi ... la richiesta di invalidità civile dall'amministratore ......... (NESSUN COMMENTO QUI ma passeranno alla storia).
Fallito clamorosamente il tentativo di distruzione totale si apprestavano a ripescare "fuori sacco e fuori termine" la domanda mia cautelativa (intuivo..), e sotto la altamente probabile pressione degli "alcuni parenti" che, vistisi sfuggire il massacro di Paolo Ferraro organizzato a ben altri livelli, globalmente, forse avevano chiesto "anche" il conto.
Comunque la immissione nel ruolo dirigenziale prevedeva (scusate la ironia implicita) la determinazione del GRADO DI INVALIDITA' CIVILE (separatamente "compensando" con un assegno mensile ad HOC) AD OPERA DI UNA COMMISSIONE TECNICA (PSICHIATRI dell'istituto di medicina legale della Cecchignola, militari forse, anche) e "poi" la eventuale riassunzione come dirigente amministrativo.
Insomma dalla finestra tentavano di far rientrare quello che era stato respinto dalla porta, e si avvalevano della presunta forza "contrattuale" o di ricatto meglio, derivante dal fatto che dispensandomi mi avevano messo sul lastrico, mentre gli alcuni parenti arruolati avevano interesse criminale condiviso ad un accertamento "legale" di invalidità ... "mentale" .. per non parlare dell'apparato criminale che aveva orchestrato il più con la spinta del bulldozer s......a Silvia Canali, ex moglie messami sotto, come ormai noto dal 1995.
Va detto per capire bene il contesto, che la pronuncia inaggettivabile del CSM neanche si fondava artificialmente su una patologia ma su un inventato disturbo misto che non configurava una "patologia" .
Va detto per capire bene il contesto, che la pronuncia inaggettivabile del CSM neanche si fondava artificialmente su una patologia ma su un inventato disturbo misto che non configurava una "patologia" .
Appena mi arrivò la comunicazione del Ministero che aprivano la procedura, gioii: avevo capito ex ante tutto, ed in un istante scrissi l'articolo che rileggerete di seguito o nella pagina " A Socrate, più sano e vegeto che mai, l'ennesima coppa, tempestata digemme , orlata di miele e contenente l'ultimo veleno insidioso,incolore ed insapore", accompagnando l'articolo con una lettera trasmessa via pec il 13 gennaio 2014 del pari implicitamente indignata al Ministero.
Nella missiva facevo notare che si erano mossi con un anno di "pausa di riflessione" e semplicemente dicevo: "non se ne parla" nemmeno.
Avevo chiesto al Ministero reiteratamente e formalmente con la PEC del 15/11/2013 alle ore 13:43:01 che in autotutela revocasse il decreto di dispensa dal servizio e questa richiesta non era certo compatibile con l'acquiescenza al provvedimento di dispensa.
Nella missiva facevo notare che si erano mossi con un anno di "pausa di riflessione" e semplicemente dicevo: "non se ne parla" nemmeno.
Avevo chiesto al Ministero reiteratamente e formalmente con la PEC del 15/11/2013 alle ore 13:43:01 che in autotutela revocasse il decreto di dispensa dal servizio e questa richiesta non era certo compatibile con l'acquiescenza al provvedimento di dispensa.
Non c'è bisogno che faccia notare la data a voi tutti: seguivo uno scandito programma di azione e già sapevo dove volevano arrivare.
La mossa mia, programmata da tempo, credo abbia avuto un effetto, su vari piani direi, "devastante".
Il ministero a tempo di razzo revocò la procedura, mentre gli "alcuni parenti" ed i criminali limitrofi già gongolanti rimasero a bocca asciutta, e per l'ennesima volta "incarogniti" per la lucidità della mia azione e delle mie scelte.
Una scelta di coerenza che avrei pagato, necessariamente, perdendo forse il lavoro ipotetico futuro, ma per una altra ennesima volta non piegandomi neanche al ricatto criminale dell'avermi estromesso dalla vista civile e lavorativa, privandomi sinanche dello stipendio e guadagnando in termini di libertà e libertà di azione.
Una scelta di coerenza che avrei pagato, necessariamente, perdendo forse il lavoro ipotetico futuro, ma per una altra ennesima volta non piegandomi neanche al ricatto criminale dell'avermi estromesso dalla vista civile e lavorativa, privandomi sinanche dello stipendio e guadagnando in termini di libertà e libertà di azione.
IL TENTATIVO ANTECEDENTE DI INFANGAMENTO RAPPRESAGLIA DEL GENNAIO 2014
La "iniziativa" concreta della blandita assunzione come dirigente appare ex post temporalmente intrecciata con l'idiota e furibondo tentativo di screditamento e diffamazione della immagine di Paolo Ferraro, perpetrato con varie partecipazioni "anche coperte" nella trasmissione n. 103 di border nights, del gennaio 2014 a sera inoltrata.
La messinscena protocollar diffamatoria e pettegola, cogestita/condivisa, che vide implodere la porcata e fece scoprire una cordata trasversale pariolin-montesacrina inchiodandola, viene dettagliatamente analizzata mediante quattro articoli dedicati con prove audio ed analisi .... direi sufficientemente "sconvolgenti"
"ESCONO ALLO SCOPERTO INCASTRATI ...." La messinscena protocollar diffamatoria e pettegola, cogestita/condivisa, che vide implodere la porcata e fece scoprire una cordata trasversale pariolin-montesacrina inchiodandola, viene dettagliatamente analizzata mediante quattro articoli dedicati con prove audio ed analisi .... direi sufficientemente "sconvolgenti"
Music, film and photography on Twine.is
Jesus Franco Primi 10 secondi trasmissione del 7 gennaio 2014
Music, film and photography on Twine.is
Inoltre l'iniziativa fallimentare sarebbe stata seguita a brevissimo tempo dalla iniziativa dell'altro magistrato pariolino di antica famiglia di "nobiltà giuridica", Pierfranco Bruno, anche lui del grumo della ex Procura Circondariale, poco prima in servizio fuori ruolo al Ministero ma all'epoca con funzioni di reggente Presidente del Tribunale di sorveglianza di Roma.
Pierfranco Bruno telefonò impudentemente a Patrizia Foiani per pressarla con toni melliflui, sempre dopo la trasmissione border nights.
Nessuno stupore: respinto il tentativo di distruzione civile e chiusa la parentesi (criminale) del tentativo di sottoporre ad amministrazione di sostegno il magistrato, avevano prima ripescato un tentativo di approccio "peloso": gli auguri provenienti con determinate forme e da certi ambienti hanno sempre un doppio fondo e a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca quasi sempre.
Poi agito con stolida e stupida violenza diffamatoria.
E la mia immediata reazione ed intervento avevano messo in allarme i protagonisti dell'intervento radiofonico.
In questo contesto "anche" si inquadra l'iniziativa concreta del Ministero comunicatami con una nota apposita, "proprio" dopo qualche giorno.
Poi agito con stolida e stupida violenza diffamatoria.
E la mia immediata reazione ed intervento avevano messo in allarme i protagonisti dell'intervento radiofonico.
In questo contesto "anche" si inquadra l'iniziativa concreta del Ministero comunicatami con una nota apposita, "proprio" dopo qualche giorno.
Giuseppe Corasaniti |
Rileggete ora di seguito o al link qui .. " A Socrate, più sano e vegeto che mai, l'ennesima coppa, tempestata digemme , orlata di miele e contenente l'ultimo veleno insidioso,incolore ed insapore",
LA RISPOSTA di PAOLO FERRARO AL MINISTERO della Giustizia
AL SIGNOR MINISTRO DI GIUSTIZIA
Prefetto Annamaria Cancellieri
centrocifra.gabinetto@giustiziacert.it
e p. c.
AL Capo di Gabinetto
Renato Finocchi Ghersi
capo.gabinetto@giustiziacert.it
e p. c.
Al vice Capo di Gabinetto
Roberto Mucci
vicecapo.gabinetto@giustiziacert.it
e p. c.
dott.ssa Maria Laura Paesano
responsabiletrasparenza.gabinetto@giustizia.it
Alla Direzione Generale Magistrati
dgmagistrati.dog@giustizia.it
Al dott Giovanni Ariolli
giovanni.ariolli@giustizia.it
Alla dott.ssa Daniela Francavilla
daniela.francavilla@giustizia.it
OGGETTO Sulla intervenuta antecedente revoca della istanza per essere destinato a prestare servizio presso il Ministero della Giustizia ai sensi art 3 R.D.LGVO 31 maggio 1946 n.511 novellato ed integrato dall'art 27 co. 1 del D.LGVO 23 febbraio 2006 n. 190 , in conseguenza della istanza ultima inoltrata via PEC in data 14 novembre 2013 e comunque sulla revoca in data odierna , reiterandosi istanza di revoca del Decreto a suo tempo emesso il 7 febbraio 2013
Può dopo aversi versato calici di amara cicuta a Socrate, più sano e vegeto che mai, porgersi l'ennesima coppa tempestata di gemme , orlata di miele e contenente l'ennesimo ultimo veleno insidioso, incolore ed insapore ?!
Una istanza del lontano 3 marzo 2013 , seppure resuscitata ad undici mesi di distanza e sequestrata in arcani depositi, in patente violazione di legge ( “immediatamente “ recita il disposto ), sembrerebbe giustificare la repentina azione del magistrato addetto alla D.G Magistrati dott. Giovanni Ariolli, preceduta da un sms affettuoso di un Sottosegretario del Ministero di Giustizia, a me inviato la mattina del sei gennaio 2014 , potenza infantile del simbolo.
SI attiverebbe ora, di corsa, una procedura allora dovuta che parte dal presupposto di una patologia mai esistita, in funzione di una inettitudine per contrappasso comminata , porgendo ad una commissione ex lege convocata, il quesito da sciogliere se a Paolo Ferraro residuino doti capacità e salute che gli consentano “almeno” di svolgere compiti amministrativi e quale e quanto sia il grado della sua “patologia “ .
Quella arcana ingenuità sottilmente malevola, e ben vestita della razionalità astratta di norma creata appositamente per i magistrati, che fa ritenere che oggi, già revocata la istanza “cautelativa“ e richiesta due volte al Ministro la semplice e banale Giustizia, si possa percorrere tale strada ancora , sottovalutando sinanche chi si ha di fronte , non merita di essere soppesata .
La attitudine più o meno speciale di chi osa scriverLe oggi una ultima volta , signor Ministro, importunandola, è di pubblico dominio e lederei la coscienza e consapevolezza collettiva se piegando morale scelte e valori mi immettessi oggi in un percorso ben congegnato a tutela ma anche oliato ad inganno, se di minorato stato o patologia non si possa neanche fiatare come è evidente a chiunque .
La vicenda inane di un potere dello Stato e di un organo di rilevanza costituzionale , che invertendo diritti e regole, colpisca il o uno dei migliori , pur di coprire, la storia della artata costruzione di un profilo inesistente con impiego di mezzi e apparati, non merita di trovare comodo riparo in una soluzione dell'ultima ora , rabberciata, o la soluzione dell'ultimo inganno nel benevolo o nel malevolo caso, comunque.
Lo Stato che viola se stesso e una magistratura che nega il suo medesimo fondamento evoca la propria morte da suicidio morale e storico e solo pietà infinita.
IL caso Paolo Ferraro da cui si dipana questa ultima micro vicenda è ormai la denuncia di rilievo europeo internazionale di un apparato e cordata eversiva e deviata, ben individuati e ben noti nelle pericolose matrici, metodologie , strumentazioni e genìa. Chiedere a me di interpretare la parte di ennesimo Socrate , di avallare una patologica ed invertita “verità” istituzionale sotto il ricatto della mia sopravvivenza , dopo che solo dieci mesi fa si tentava addirittura di nominare a Paolo Ferraro amministratore di sostegno scrivendo immondizie inventate e dopo una sotterranea propalazioni di diffamazioni da parte di un gruppo ben individuato che fa della falsificazione e maldicenza , ricatto e minaccia lo strumento più antico efficace , è semplicemente assurdo .
Resta solo la soluzione politica con gli appigli formali giuridici tanti, in una procedura già orchestrata con radicali violazioni di diritti e garanzie altresì.
Colgo l'occasione per porgere a Lei signor Ministro il saluto che compete a chi consapevolmente non può non aver colto, dirigendo il dicastero della Giustizia ed avendo diretto il dicastero del Ministero dell'Interno .
E le aggiungo in nota, stralcio da una scheda Voce pubblicata in rete , a partire da parere per la nomina di Cassazione del magistrato che le scrive, e considerazioni brevi aggiunte .
Roma 20 gennaio 2014
Paolo Ferraro
N.B. di seguito anche nota amministrativa sul punto di fatto e di diritto
Ministero dell Giustizia |
- " Il dott. Ferraro Paolo, che gode di profonda stima ed indiscusso riconoscimento professionale nell’ambiente giudiziario, ha ricevuto unanime plauso per le sue specifiche qualità professionali anche nel periodo oggetto di ultimo vaglio.
Gli viene attribuita in ogni ambito una eccezionale preparazione, fuori del comune, frutto di ragguardevole preparazione giuridica, stimolata dell’assiduo impegno che ha riversato nell'opera di perfezionamento del suo cospicuo bagaglio dottrinale e giurisprudenziale, nell’esercizio delle funzioni.
Il collega dotato di fervida e vivacissima intelligenza, assomma ad una consolidata formazione nel settore civile e nel settore amministrativo ( impiego presso uffici legali e legislativi, in varie amministrazioni pubbliche e collaborazione a suo tempo presso cattedra di istituzioni di diritto privato dell’Università degli studi di Roma ), una profonda preparazione anche nel settore penale. Preparazione maturata con l’esperienza professionale, e arricchita da doti ed attitudini generali estremamente variegate, tali, per estensione e poliedricità, da costituire un ulteriore tratto tipico.
I pareri degli affidatari nel corso del tirocinio come uditore giudiziario, il parere per la nomina a magistrato di Tribunale, i rapporti dei capi di ufficio in sede di domande per incarichi e nomine in genere e l’ultimo parere per la nomina a magistrato di Corte di Appello ( tutti allegati ), hanno dato costantemente conto di giudizi lusinghieri effettivamente fondati sulla concreta valutazione della qualità del concreto lavoro svolto e sulla rilevazione empirica delle doti manifestate dal dott. Ferraro.
Già per la nomina a magistrato di Tribunale, il pretore dirigente della Pretura di Terni sottolineava nel dott Ferraro la “ vasta e profonda preparazione culturale ed una spiccata capacità professionale, arricchite da un continuo aggiornamento dottrinale e giurisprudenziale, un fervido e sottile ingegno ed un elevato senso del dovere” ed al parere dell’epoca risultano allegate numerose sentenze pubblicate su autorevoli riviste ed altresì alle autorelazioni ed infine inserite nel relativo fascicolo personale. Il precedente rapporto per la nomina a magistrato di Corte di appello mutuando anche pareri e rapporti intermedi analizzava concretamente tutte le indicate attitudini e qualità, mediante analitica valutazione degli elementi noti all’ufficio.
Ulteriore parere parziale ivi considerato lasciava anche emergere significative qualità specifiche mostrate dal collega nel breve periodo in cui fu collocato fuori ruolo, presso la DG II.PP del Ministero di Grazia e Giustizia, ove, tra i compiti affidatigli, curava il contenzioso ed i pareri per il Consiglio di Stato nel settore delicato della edilizia penitenziaria.
Proprio grazie al costante travaso del predetto eccezionale bagaglio professionale e culturale ed al complesso di doti ed esperienze indicate, il consigliere Ferraro ha raggiunto in questi ultimi sette anni encomiabili risultati, nello svolgimento delle funzioni di Sostituto Procuratore, da lui esercitate presso la Procura Circondariale e poi nella PROCURA UNIFICATA, nel periodo che và dal 1997 al 2004.
In atti risulta allegata tramite autorelazione una cospicua mole di scritti dottrinali, una numerosa serie di provvedimenti significativi, ed una ( solo indicativa ) estrazione di provvedimenti e capi di imputazione riferiti agli ultimi anni , alla cui puntuale lettura si rinvia, in quanto contribuiscono a confermare un giudizio fondato anche sulla concreta e specifica conoscenza quotidiana del complessivo lavoro svolto dal dott. Ferraro.( i provvedimenti collegiali vengono continuamente sottoposti al vaglio degli Aggiunti di riferimento).
Tra gli stessi provvedimenti estratti automaticamente, sulla scorta delle indicazioni e richieste del Consiglio, emergono anche provvedimenti di buona fattura e in ordine ad alcuni procedimenti di complessità non minore.
Il dottor Ferraro ha continuato peraltro a mostrare nel periodo oggetto di più specifica valutazione, capacità e conoscenze direttamente legate ad un utilizzo “ professionale “ delle risorse informatiche, e gode di riconoscimenti indiscussi e lusinghieri anche a tal riguardo.
Tra l’altro ha da ultimo continuato ad aggiornare e adeguare dotazione informatica volta ad automatizzare e semplificare le attività dell’ufficio del P.M. ( con apposita organizzazione di strumenti gestionali, messi a disposizione dei colleghi e dell’ufficio, in ordine ai quali viene allegata, nella autorelazione, estratto illustrativo ) .
Del pari è unanimemente riconosciuta la capacità di impegno organizzativo più generale profusa nell’ufficio dal dott. Ferraro, che ha rivelato attitudini specifiche e meritevoli di espressa menzione anche a tal riguardo.
Proprio in virtù di tali capacità gli fu affidato tra l’altro il compito, portato egregiamente a termine, di realizzare ulteriore procedura di gestione informatica ed organizzazione di un intero settore di reati “ATZ” (automatizzato), compito portato a termine mediante aggiornamento e perfezionamento continuo, sino al 1999 ( data di unificazione delle procure ), e vari incarichi afferenti l’organizzazione dell’ufficio.
Da ultimo, come connotato saliente e più significativo, va ribadita la specifica ed approfondita preparazione del dott. Ferraro nel settore della salute e sicurezza sul lavoro.
Gli articoli allegati e le circolari da lui proposte per il riordino delle attività nel settore, nonché i pregevoli capi di imputazione visionati anche nel corso degli anni e direttamente dall’Aggiunto di riferimento sin dal 2000, rivelano un bagaglio di formazione e conoscenze prezioso per la Procura.
Va poi segnalata la appartenenza del dott. Ferraro anche al pool per i reati in materia di “ Interferenze illecite “ e la trattazione di procedimenti che comportano metodologie di indagine nuove ed un tasso di tecnicità notevole, per le conoscenze specifiche nel settore informatico che comportano.
1. Qualità di carattere significativo per l’attività giudiziaria;
Il collega, che ha dato sempre continua prova di un notevole bagaglio di doti individuali, fornito di particolare intuito naturale ed acume, ha manifestato costantemente profonda umanità ed equilibrio, congiunti al profondo rispetto dei ruoli e delle parti, essendo apprezzato universalmente per la disponibilità serietà ed al contempo cordialità con la quale interloquisce con le parti ed il pubblico, ed al contempo per l’equilibrio e l’indipendenza più complete manifestate nell’esercizio delle funzioni.
Fermo e deciso, ha sempre fornito contributi e preso decisioni con rigore e speditezza, al contempo apprezzando ed assicurando il confronto ed il continuo approfondimento delle problematiche collegate alla attività svolta, grazie alla sua profonda sensibilità giuridica ed istituzionale.
E’ noto peraltro come tale sensibilità sia nel dott Ferraro estesa alle tematiche ordinamentali ed ai profili attinenti l’organizzazione del lavoro giudiziario, proprio e degli uffici.
IL grande riserbo ed il rigore che gli hanno conferito stima indiscussa nell’ambiente giudiziario, sono legati perciò ad una immagine professionale di grande indipendenza ed imparzialità, che lo rende tra i magistrati più in vista e stimati, e non certo per la notorietà indirettamente derivatagli da notizie di stampa concernenti indagini pregevolmente concluse, a lui affidate .
Modalità di direzione della polizia giudiziaria e di conduzione delle istruttorie.
Ha sempre diretto con grande autorevolezza la polizia giudiziaria, adoperandosi per la migliore organizzazione ed incisività dell’intervento della stessa in genere ed in settori specifici di criminalità ( reati nel settore della salute pubblica, vicende di criminalità organizzata, episodi di criminalità comune ).
Il dott. Ferraro ha poi condotto le indagini sempre con encomiabile impegno personale, ottenendo costantemente lusinghieri risultati anche sotto il profilo del coinvolgimento della polizia giudiziaria, riuscendo ad ottenere il massimo dell’impegno e della collaborazione.
Scrupoloso e tenace, ha portato a termine molte indagini complesse, spesso coinvolgendo la p.g. nell’utilizzo di tecniche informatiche con elaborazione ed analisi dei dati raccolti.
Gli allegati al rapporto ed alla autorelazione danno conto di alcuni procedimenti trattati con tali metodologie .
Modalità di partecipazione alle udienze dibattimentali dei giudici e del P.M.
Nell’ambito delle funzioni requirenti il dott. Ferraro si è effettivamente distinto da sempre per la lucida, incisiva e professionale presenza della pubblica accusa, godendo a riguardo di indiscussa stima e prestigio presso i colleghi giudicanti.
Conduce gli esami dei testi e degli imputati con incisiva sintesi e ha sempre manifestato capacità di cogliere e far emergere tutte le questioni rilevanti ai fini della decisione e della valutazione delle prove, assicurando apprensione completa ed organica delle fonti di prova nel corso delle indagini.
La precisione ed accuratezza delle contestazioni formulate e la autorevolezza manifestata nelle aule si coniuga con il rigore e la serietà manifestata quotidianamente nell’esercizio delle funzioni.
Abile oratore, senza indugio nell’enfasi, ha costantemente concluso il suo impegno nelle istruttorie dibattimentali, con requisitorie apprezzate per la puntualità e precisione ovvero per la capacità di approfondimento, richieste accolte finanche nella indicazione delle pene richieste, sempre equilibrate ed adeguate ai fatti sottoposti al vaglio del giudice.
Tecniche di indagine nei confronti della criminalità negli specifici settori
Il dott. Ferraro ha realizzato negli anni di servizio presso la Procura varie esperienze originali, utilizzando tecniche di indagine collegate all’utilizzazione dello strumento informatico.
Agli atti del fascicolo personale risultano acquisiti in particolare protocolli di indagine, sia in ambito generica che in materie più specialistiche ( sicurezza e salute del lavoro ) ed è a conoscenza dell’ufficio l’utilizzo da parte del collega di tecniche di indagine che adottano predisposizione di appositi database finalizzati caso per caso all’acquisizione ordinata dei dati, all’elaborazione degli stessi mediante gestione informatizzata ed al travaso infine degli stessi nelle attività procedimentali e nei provvedimenti da emettere.
Celerità nella conduzione del processo.
Sin dal 1992, con parere favorevole concernente la richiesta di autorizzazione del collega ad essere applicato presso la Presidenza della Corte Costituzionale, il Procuratore pro tempore così si esprimeva “ egli potrà assicurare anche la cura del suo carico di procedimenti, valutato il lavoro compiuto sino ad oggi, che risulta essere statisticamente superiore alla media e svolto con diligenza e notevole preparazione professionale”.
Lo doti di celerità e speditezza del collega, confermate dai dati statistici, non hanno peraltro mai fatto venir meno la qualità e precisione del suo lavoro, e tutti i dati statistici afferenti il periodo oggetto di valutazione impongono di enfatizzare ulteriormente tale giudizio.
Da tali dati emerge organizzazione del lavoro che assicura tempestiva trattazione dei procedimenti ( senza trascurare l’evidenziato approfondimento degli stessi a livelli qualitativi notevoli), mentre viene esaltata comparativamente la posizione del dott. Ferraro nell’ufficio, posizione che brilla concretamente per il raggiungimento dei risultati di scrupolosa trattazione e tempestiva assicurazione degli obiettivi di efficienza e funzionalità, in funzione del raggiungimento concreto ed effettivo delle finalità pubbliche della funzione affidatagli.
6.Capacità di sintesi ed individuazione delle questioni da decidere
La attitudine alla analisi, già segnalata sin dai primi pareri non è mai andata disgiunta dalla capacità di sintesi. Tutti i numerosi provvedimenti visionati direttamente (in particolare dagli Aggiunti ) rivelano al contempo coerenza e rigore logico, ed evidenziano estrema puntualità e pertinenza alle questioni da decidere.'
A riscontro di ciò oltre alla già evidenziata qualità dei provvedimenti emessi, vi é l’apprezzamento diffuso di cui gode il dott Ferraro anche per l’incisività e concreta efficacia delle requisitorie svolte in udienza, sempre complete ed adeguate alla complessità delle vicende e questioni da trattare. "
IL parere sopra sintetizzato e riportato ribadito ancora in modo più incisivo nel 2008 ( dicembre ) confluirà nella nomina di sesta fascia addirittura approvata dal CSM nel 2012 mentre era stato sospeso, ed ancora nel luglio 2010 , in pieno "attacco" come si evince oltre , emerge dai verbali della seduta del CSM che si occupava della proposta di dispensa per "INETTITUDINE" una precisa indicazione sulla alta ed indiscussa professionalità preparazione ed equilibrio del magistrato : " Il dott. Paolo Ferraro è un magistrato preparato, attento, scrupoloso, molto affidabile. Ha sempre lavorato con attenzione con scrupolo ed ha esaurito sempre bene i suoi compiti. Ho portato le statistiche comparate del 2009 e del 2010 che sono il periodo che interessa : insomma lui lavora bene, esaurisce quello che gli si manda e di lamentele, personalmente , non ne ho. "
Questo è il magistrato che verrà dispensato nel dicembre 2012 , per la denuncia fatta e per aver proseguito nel capire data la centrale e generale importanza delle cose scoperte . Una azione istituzionalmente insensata ed un precedente pressochè unico nella storia costituzionale dal dopoguerra per gravità della azione intrapresa e ingestibilità delle conseguenze di immagine negativa sullo Stato e sulla stessa istituzione giudiziaria .
Tale azione si spiega solo con ciò che ha scoperto il dott. Paolo Ferraro, di livello militare, segreto sia sui piani politico che sperimentale , che con la portata dirompente che avrebbero avuto le sue analisi svelando chiavi di lettura retroattive che potevano rivelare trame internazionali e nazionali nella e contro la magistratura ed altri apparati dello Stato, e con il timore specifico che le sue capacità investigative ed analisi ingeneravano su una cordata deviata romana , variamente composta, coadiuvata da parenti irretiti e circondati e da un ex moglie legata alla detta cordata molto più strettamente , imparentata con Lucio Caracciolo noto geopolitico collegato ad ambienti internazionali, emergendo infine tematiche di infiltrazione della vita ed altro che sono racchiuse nella identità di questo apparato segreto e pericoloso .
Il 14 ottobre del 2008 a distanza di pochi giorni dalle prime scoperte del dott. Paolo Ferraro si tenne il Convegno nazionale di studi per la intelligence e la sicurezza Paestum ottobre 2'008 Francesco Bruno, Lucio Caracciolo, gen.le Pappalardo ed altri http://paoladesiderio.blog.tiscali.it/2008/10/15/convegno_nazionale_di_studi_per_l_intelligence_e_la_sicurezza___paestum_17_e_18_ottobre_1935652-shtml/?doing_wp_cron Convegno Nazionale di studi per la intelligence e la sicurezza Paestum cui parteciparono Francesco Bruno, Lucio Caracciolo, gen.le Pappalardo ed altri .. persone direttamente interessate ed investite della vicenda o storicamente interessanti per cogliere anche un lungo spaccato della storia italiana , segnata da trame non convenzionali.
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AL SIGNOR MINISTRO DI GIUSTIZIA
Prefetto Annamaria Cancellieri
centrocifra.gabinetto@giustiziacert.it
e p. c.
AL Capo di Gabinetto
Renato Finocchi Ghersi
capo.gabinetto@giustiziacert.it
Al vice Capo di Gabinetto
Roberto Mucci
vicecapo.gabinetto@giustiziacert.it
dott.ssa Maria Laura Paesano
responsabiletrasparenza.gabinetto@giustizia.it
Alla Direzione Generale Magistrati
dgmagistrati.dog@giustizia.it
Al dott Giovanni Ariolli
giovanni.ariolli@giustizia.it
Alla dott.ssa Daniela Francavilla
daniela.francavilla@giustizia.it
OGGETTO Intervenuta antecedente revoca della istanza per essere destinato a prestare servizio presso il Ministero della Giustizia ai sensi art 3 R.D.LGVO 31 maggio 1946 n.511 novellato ed integrato dall'art 27 co. 1 del D.LGVO 23 febbraio 2006 n. 190 , sulla scorta della istanza ultima inoltrata via PEC in data 14 novembre 2013 e comunque revoca in data odierna
Ho ricevuto dall'AVV nominat comunicazione telefonica circa la decisione di avvio tardivo da parte di codesta Direzione Generale Magistrati , al gennaio 2014, della procedura che avrebbe dovuto essere avviata a suo tempo nell'inverno 2013 , a fronte di invio di istanza inoltrata dal sottoscritto per essere destinato a prestare servizio presso il Ministero della Giustizia ai sensi art 3 R.D.LGVO 31 maggio 1946 n.511 novellato ed integrato dall'art 27 co. 1 del D.LGVO 23 febbraio 2006 n. 190 .
La istanza a suo tempo trasmessa era stata inviata mediante PEC di avvocato esclusivamente incaricato della relativa trasmissione, e non nominato ai fini del procedimento amministrativo relativo.
Inoltre era stata comunque inoltrata "cautelativamente", con formula corrispondente , fatti salvi cioè tutti gli effetti giuridici più favorevoli ed impregiudicata la contestazione nelle sedi debite della dispensa per "infermità o inettitudine " adottata con decreto del Ministro pro tempore in data 7 gennaio 2013 .
Pende difatti giudizio in primo grado dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio .
Ma debbo ritenere altresì che la Direzione Generale in indirizzo non era/è al corrente della novità giuridicamente rilevante della intervenuta trasmissione di nuova istanza e precedente omologa di revoca in sede di autotutela dell'indicato Decreto Ministeriale , trasmessa per l'appunto da ultimo mediante la PEC allegata Il giorno 15/11/2013 alle ore 13:43:01 all'On.le Ministro e per conoscenza agli indirizzi ivi elencati .
Invito pertanto a prendere atto del contenuto di tale istanza, ed a comunicare urgentemente di conseguenza ad eventuali uffici e Ministero altro o commissione interessati, con copia al sottoscritto, che la pregressa istanza di destinazione ad incarico amministrativo doveva comunque ritenersi revocata ad ogni effetto.
Essa deve altresì ad ogni buon conto ritenersi comunque oggi espressamente revocata , per ragioni generali e altre che emergono già dalla istanza al Ministro suddetta allegata , e per le ulteriori che emergeranno da futura missiva ( via PEC ) alle medesime autorità .
Ad ogni buon conto indico per le comunicazioni al sottoscritto l'indirizzo mail paoloferraro@email.it e l'indirizzo PEC paoloferraro@legal.email.it e fornisco il numero di cellulare 3929069339 nonchè di abitazione 06534863. Inoltre con l'occasione faccio presente formalmente che il sottoscritto è residente anagraficamente all'indirizzo di Roma, via Edoardo Jenner n. 30 int 5 C.A.P. 00151 .
Roma 20 gennaio 2014
Paolo Ferraro
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